Questa
settimana è andata al macero... inghiottita... la strada di casa è
fatta di case basse, lampioni di provincia, cemento del dopoguerra,
ci sono i campi da tennis ancora caldi di scarpe e la stazione di
servizio... lo spazio di terra battuta in direzione della chiesa di
San Gennaro dove i giostrai facevano sosta ogni anno adesso aspetta i
costruttori che la sanno più lunga loro che tutti i palazzi
che hanno piantato, ma per fortuna non sono zingari, c'è odore di
kebab e siepi, lecci che danno le spalle a piccoli cancelli... domani
volevo stupirmi e invece l'ultima carta, quella uscita dal cilindro,
mi ha tirato per la giacca... percorrerò il mio viale anche di
sabato, respirando l'aria umida, la stessa che dai fiumi penetra
nelle pietre di Sant'Ilario e nei tufi che costeggiano la villa lungo
via delle Puglie fino a rimboccare le chiome dei pini, in compenso
alla fine scoverò la felicità, anche stavolta, come sempre sarà
piccolissima, avrà il sapore delle castagne sul fuoco, quelle che
mangiavo dianzi al camino di mamma e che domani festeggeranno Chiara
e Valentina tra mille balzi...
(19.10.12)
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