venerdì 8 febbraio 2013

Benedetta

Benedetta ha 2 anni ma parla a lingua sciolta come se ne avesse 22. Ripete tutto con una dizione perfetta. La pediatra è rimasta a bocca aperta. La sua favella non si intimorisce neanche di fronte al dialetto stretto. E' una garanzia di imitazione. Non ne parliamo con le parolacce. Guai a lasciarsi andare. Le registra perfettamente e le spiattella alla grande, alla prima occasione che, come sempre capita, è quella meno opportuna. Mio fratello, padre sensibile all'educazione, all'evenienza è preparato. Sa come comportarsi. Quando la bambina sputa fuori la parolaccia, la parola d'ordine è far finta di niente, far finta di non aver sentito. Minimizzare. La bambina non avvertirà il gusto del proibito e tutto si risolverà in una bolla di sapone. Se se. E così Benedetta, dall'alto dei suoi due anni, mentre era seduta sul divano accanto al papà ha detto un bel - cazzo! - Mio fratello è scantato ma, presente a se stesso, ha simulato indifferenza totale. Un self control invidiabile. Benedetta a questo punto non si è persa d'animo: - Papà, ho detto cazzo! - mio fratello ha deglutito, ma ha tenuto duro, silenzio, e occhi incollati al televisore. Cercava di ignorarla. Benedetta allora è partita all'assalto finale: - Papà, ho detto cazzo! Papà ho detto cazzo! Papa ho detto cazzo! Papa ho detto cazzo! - mio fratello dopo il sesto cazzo ha avuto un tracollo, si è girato inferocito: - Zitta! Silenzio! Non ti permettere più! Basta! Cazzo lo dico io! Io ti ho fatto e io di distruggo! Vieni qua, non scappare! Se ti prendo! - Nel frattempo Benedetta, bella di zio, era già schizzata dal divano ridendo a più non posso.
(11.11.12)

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