Il mio ponte, che con tutto il rispetto anche per le
alluvioni, io ci ho pescato dentro, più in là, alle
spalle della Madonna delle Grazie, in un fiume di fine estate placido
e intorpidito dalle draghe al lavoro.
Io e Emilio ci tiravamo fuori
certe carpe panciute. Una volta un signore ne prese una di due
chili dall'altra parte del fiume. La teneva in braccio e ci sfotteva alluccando: - uagliò tè tè, chest è na carpa! - e ce la
mostrava e si agitava, finché ad un tratto quella bestia gli scivolò
dalle braccia e con un balzo sparì di nuovo nel fiume.
- Ue
pepe! - gli gridammo all'unisono io e Emilio dall'altra parte.
Quando passo sul ponte immortalato da Dante sorrido e mi ricordo di
quando ci pescavo le carpe.
(18.11.12)
(18.11.12)
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