venerdì 8 febbraio 2013

Il ponte sul fiume Calore

Cammino sul ponte sul fiume Calore, quello che sta nella divina commedia e guai a non saperlo. Questo ponte è mio, adesso. Mentre cammino e spunta la nebbia come la marea, con i marciapiedi d'asfalto, i lampioni di cera, e le catene con i lucchetti degli innamorati avvinghiati sul parapetto. 
Il mio ponte, che con tutto il rispetto anche per le alluvioni, io ci ho pescato dentro, più in là, alle spalle della Madonna delle Grazie, in un fiume di fine estate placido e intorpidito dalle draghe al lavoro. 
Io e Emilio ci tiravamo fuori certe carpe panciute. Una volta un signore ne prese una di due chili dall'altra parte del fiume. La teneva in braccio e ci sfotteva alluccando: - uagliò tè tè, chest è na carpa! - e ce la mostrava e si agitava, finché ad un tratto quella bestia gli scivolò dalle braccia e con un balzo sparì di nuovo nel fiume. 
- Ue pepe! - gli gridammo all'unisono io e Emilio dall'altra parte. 
Quando passo sul ponte immortalato da Dante sorrido e mi ricordo di quando ci pescavo le carpe.
(18.11.12)

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