venerdì 8 febbraio 2013

L'inizio dell'anno

Era seduto alla scrivania cullato da una musica che assomigliava agli echi dei fuochi dell'ultimo dell'anno. Pensò all'inverno, alla neve, alla coltre bianca che sarebbe arrivata a ricoprire ogni cosa, a portare il silenzio. 
C'è un momento in cui si fanno i bilanci. Immancabile. La mattina aveva camminato per strada osservando i resti dei fuochi, quelli che più di ogni cosa assomigliano alla malinconia. Guardando quei miseri avanzi aveva pensato alla vita che lascia a terra i resti passato. 
Ogni storia vissuta è un fuoco che brilla, e quando finisce dissemina scarti per strada. 
In queste idee faceva illanguidire il suo bilancio del natale passato, anzi svanito troppo presto, come al solito. Come certi amori che si dissolvono ancor prima di nascere e si cibano di attesa, di quel tempo eterno fatto di acque che si agitano sotto pelle. 
Stava ancora seduto quando la musica finì. Fuori la finestra i tetti muti sembravano ricongiungersi al silenzio della stanza. Posò gli occhiali sullo scrittoio. Pensò al bilancio degli altri. Quelli che stavano già immersi nel 2013 e chi, come lui, indugiava ancora un pò. Osservava ancora resti. I pezzi di vissuto che lo salutavano come figli in partenza.
(06.01.13)

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