(04.11.12)
venerdì 8 febbraio 2013
Bolla d'aria
Da
poche ore si è spento questo cielo. Sono uscito fuori al balcone,
quello della dormiente, e come al solito mi sono guardato indietro,
immergendomi in posti già visti e tra le persone già conosciute. Il
cielo fino a poche ore fa era un ombrello grigio che dal mio balcone
stendeva le braccia sino alla cime dei monti della valle vitulanese. Ho immaginato il convento di San Michele baciato da questo
crepuscolo e il suo altare, scavato nella pancia della montagna. Per
visitarlo, io e Peppe, tanti anni fa, scalammo mezzo monte e ci
scorticammo nei rovi. Più a sud, scendendo dai piedi della
dormiente verso la valle caudina, si è aperta una lunga
feritoia di luce. Come se il cielo cupo, dilagato in questa domenica
avesse lasciato una bolla d'aria facendo intravedere già il
lunedì. Un eco d'alba. Quella che si lascia dietro ogni cosa e riporta alle cose nuove del giorno.
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