venerdì 8 febbraio 2013

Bolla d'aria

Da poche ore si è spento questo cielo. Sono uscito fuori al balcone, quello della dormiente, e come al solito mi sono guardato indietro, immergendomi in posti già visti e tra le persone già conosciute. Il cielo fino a poche ore fa era un ombrello grigio che dal mio balcone stendeva le braccia sino alla cime dei monti della valle vitulanese. Ho immaginato il convento di San Michele baciato da questo crepuscolo e il suo altare, scavato nella pancia della montagna. Per visitarlo, io e Peppe, tanti anni fa, scalammo mezzo monte e ci scorticammo nei rovi. Più a sud, scendendo dai piedi della dormiente verso la valle caudina, si è aperta una lunga feritoia di luce. Come se il cielo cupo, dilagato in questa domenica avesse lasciato una bolla d'aria facendo intravedere già il lunedì. Un eco d'alba. Quella che si lascia dietro ogni cosa e riporta alle cose nuove del giorno.
(04.11.12)

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