lunedì 12 agosto 2013

Non esistono i posti

Non esistono i posti, non sono mai esistiti. Non saprei riconoscere una quercia di periferia o un monumento della mia città, compreso le pietre di fiume, neanche i castagni sotto al Taburno, neanche i noccioleti dopo Pietrastornina, neanche le colline brulle di Pietrelcina, o le ginestre sulla punta più alta del sentiero che da casa di mia madre arriva a contrada Torre Alfieri. Esistono i posti grazie agli altri. Anche oggi, solo se ci sei, tutto diventa più preciso, netto, vivo come la carne, anche nel buio pesto, ad esempio, saprò dirti se sto nel letto, in un prato o per strada. Un posto solitario, se ci pensi, dipende da noi, non certo dagli alberi radi o da una casa diroccata in mezzo alla campagna.

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